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Sadhana - Filosofia

26/10/2022

Yogānuśāsanam

di Abhijata Iyengar


Prima lezione (15 dicembre 2021)

A cura di Gabriella Giubilaro e Emanuela Zanda

 

Non è la stessa cosa fare lezione on line e in presenza, manca la scintilla della vicinanza fisica. Ma è tuttavia un modo per rimanere in contatto. Sono grata a Patañjali, a tutti i maestri, a Guruji…e sono anche grata alla tecnologia che ci permette questo collegamento. Siamo insieme e la vita deve proseguire.

Rimanete seduti per l’invocazione, a terra o anche su una sedia se necessario. Incrociate le dita, estendete le braccia e generate apertura nel corpo. Muovete le scapole profondamente all’interno e sollevate lo sterno. Verificate la stabilità dei piedi, delle gambe, degli ischi, della colonna.

Adho mukha virāsana, adho mukha ṥvānāsana, tadāsana, ūrdhva hastāsana, ūrdhva badangulliāsana

Prima faremo posizioni in piedi, in modo che tutti siano a loro agio nella pratica.

 

1.Pārśva hasta pādāsana

 

Figura 1

Utthita hasta pādāsana, pārśva hasta pādāsana (figura 1), utthita trikoāsana, Rimanete al centro del tallone, non sulla pianta del piede. Con il peso al centro del tallone, se possibile toccate il pavimento. Più premete il tallone giù, più la colonna si estende.

Utthita pārvakonāsana. Ruotare a destra. La natica destra deve essere più bassa del ginocchio destro. Ruotare l’addome, lo stomaco, il torace. Peso sul tallone destro, non sulla pianta del piede, non sulla mano. Estendete il piede dal tallone all’arco. Sollevare il piede destro per portare peso sul tallone, senza sollevare la natica.

Tadāsana. Piedi uniti, spalle giù, trapezi giù.

Ardha chandrāsanaAl muro o con supporto se necessario. Natica destra in dentro, ruotare l’addome, il bacino e il torace. Scapola destra in dentro. Aprire le dita dei piedi ed estendere il lato interno della gamba sollevata.

Ci sono almeno tre gruppi di persone qui, ovvero persone che praticano yoga per tre motivi: desiderano mantenere la salute, oppure riprendersi dopo qualche problema, oppure evitare i problemi futuri. Se siete qui, è perché avete sperimentato che funziona. Dopo la lezione vi sentite contenti, leggeri, il dolore è qualcosa di più accettabile. Lo yoga ha portato un cambiamento chimico nel corpo e l’equilibrio tra corpo e mente si ottiene dalla pratica.

Utthita trikoāsanaDalla caviglia destra, estendete su (la rotula e il quadricipite). Il lato destro della colonna deve essere concavo, cioè andare all’interno del corpo. Se non lo è, portare la mano sulla tibia destra e, premendo il tallone sinistro, estendere la colonna in una linea unica, dal coccige alla testa. Create spazio tra il tallone e l’arco (trasversale) del piede. Potete scendere sino a quando sentite che la colonna si mantiene concava.

 

2. Utthita pārvakonāsana

 

Figura 2

Figura 2

Utthita pārvakonāsana. Sollevate il piede, dall’arco alle dita, rimanete sul tallone. Portate la mano sinistra al bacino (figura 2). La colonna all’interno del corpo. Le lombari devono andare verso le dorsali. Allungare dall’area lombare verso il torace, allungare le dita. Come nella posizione precedente, mantenendo la rotazione del corpo, portare la mano al bacino; poi, mantenendo il bacino assolutamente stabile, estendere il braccio su. Il lato del corpo deve essere rivolto al soffitto.

Tutte queste correzioni si riferiscono al corpo, ma le correzioni sono un modo per trasformare il vostro essere perché il corpo e la mente devono essere coordinate nell’esecuzione degli āsana. Non negate l’importanza del corpo se cercate la spiritualità. Lavorando sull’ āsana, non lavorate solo per il corpo. Veniamo dalla terra, torniamo alla terra, quando pratichiamo gli āsana lavoriamo con gli elementi della natura: energia, resilienza, stabilità ed estraiamo dalla terra queste caratteristiche.

Utthita pārvakonāsana.

Uttānāsana per recuperare

E’necessaria la collaborazione tra corpo e mente. Pensiamo che l’intelligenza sia esclusivamente nel cervello ma con lo yoga impariamo che l’intelligenza è diffusa in tutto il corpo.

Consapevolezza e sensibilità sono diventati ora termini molto utilizzati. All’inizio, negli anni ’70 del secolo scorso, non usavamo termini che si riferivano alla filosofia e alla religione mentre ora queste parole sono di moda. Ai tempi Guruji ha dovuto sviluppare un linguaggio completamente nuovo, parlare in un primo tempo di āsana per la salute fisica, poi di āsana per la spiritualità.

Ardha chandrāsanaEseguite dei movimenti, da pārṥva hasta padāsana a ardha chandrāsana. Ripetete 3, 4, 5, 6 volte, andate su e giù. Anche al muro se necessario. Poi a sinistra. Questo movimento vi stimola, ma voi avete bisogno di AZIONE non di movimento. Provate altri āsana, ad esempio l’equilibrio sulle mani, su e giù, su e giù. Vedete se potete comprendere la differenza tra movimento e azione.

 

3. Fase intermedia in ardha chandrāsana

 

Figura 3

La gamba sollevata deve essere molto pesante, estendete dall’inguine all’interno del tallone, quindi ruotate il bacino e l’addome (figura 3). L’azione è qualcosa che dovete mettere in ogni āsana che fate. L’azione è movimento consapevole e serve non soltanto per praticare gli āsana, ma per i vostri progetti, gli amici, la famiglia, il lavoro ecc. Se dico “saluti al sole” qualcuno si sentirà stimolato, qualcun altro frustrato. Questo è movimento.

Ora, nel piede sollevato, l’interno della caviglia deve rimanere stabile, pesante e con quel punto fisso aprite il corpo, non sollevate la gamba posteriore, ma estendete il lato interno. Estendete il braccio verso l’alto. Questo è ardha chandrāsana con l’azione. Il movimento consapevole è azione consapevole e vale per tutto quello che si fa, famiglia, lavoro…ci deve sempre essere.

adho mukha vānāsana. 

Gli āsana possono iniziare ad insegnarci come trasformare il movimento in azione. Il movimento è stimolante per il corpo, ma l’azione è stimolante per la mente. Molte volte capita nella vita di affrontare qualcosa di inatteso, come ora il covid. Se siete sorpresi nel movimento è difficile adattarsi, ma se è coinvolta l’azione, allora l’intelligenza vi dirà cosa fare.

Da ūrdhva hastāsana a uttānāsana, 6 volte, questo è movimento, non è necessario pensare, usare l’intelligenza. Ma se rimanete in ūrdhva hastāsana e sollevate le rotule mentre andate su e giù, il vostro ritmo diventa subito diverso. E se tenete le creste iliache su, lontano dalle gambe, mentre andate su e giù, il movimento diventa azione. Normalmente siamo presi dal flusso dei nostri pensieri, vṛtti-sārūpyam itaratra (YS, I, 4), ma lo yoga è proprio il fermare il flusso dei pensieri.

Se dite ad un bambino di non toccare, il bambino vorrà toccare. La nostra intelligenza è uguale: si muove con il movimento. Ora il Covid sta cercando di spiegarci che dobbiamo essere resilienti. Ma ci vuole tempo. E’una situazione difficile e dobbiamo mantenere la nostra pratica di āsana.

ViṥvāmitrāsanaDa adho mukha ṥvānāsana sollevare un piede, lo potete tenere con la mano (figura 4). Oppure da utthita pārṥva konāsana, il braccio davanti al ginocchio, poi l’altra mano sotto il piede, poi il piede su.

 

4. Fase intermedia in viṥvāmitrāsana

 

Figura 4

Orabujapīdāsana e vasiṣṭhāsanaRuotare da adho mukha ṥvānāsana a vasiṣṭhāsana (figura 5). Quindi, equilibrio sulle mani.

 

5.Vasiṣṭhāsana

 

Figura 5

Ci aspettavamo il covid? No. Ci aspettavamo che il covid sarebbe durato così a lungo? No. Dobbiamo accettare la situazione. Siamo qui perché amiamo lo yoga, siamo vivi. Azione sul movimento.

L’intelligenza non ci spiega che cosa fare ma che cosa deve essere fatto. Gli āsana sono un mezzo potente per comprendere che non dobbiamo lasciarci trascinare dal movimento ma dall’azione, il movimento con l’intelligenza.

Upaviṣṭha koṇāsana. Quello che pensate dipende da ciò che state attraversando. Non c’è un’altra parola sinonimo di citta. Citta è mente, più intelligenza, più ego. Se state bene, dite che è magnifico, se non state bene sperate che Abhijata finisca in fretta. Tutta la vita siamo trascinati da queste forze.

Parivṛtta upaviṣṭha konāsana, pārva upaviṣṭha konāsana. Sollevare lo sterno. Portare il rene sinistro in avanti, lontano dalla colonna. Dal punto di vista di chi esegue il movimento, state ruotando. Ma oggettivamente, il mio sterno sta ruotando mentre sto portando la punta superiore dello sterno su.

La tecnica degli āsana aiuta a fermare i comandi che vengono dalla mente e dall’ego. E’un cambiamento di prospettiva: non, cosa sto facendo? Ma, cosa sta facendo questa parte del mio corpo? La percezione è un mezzo potente. Azione, sensazione, percezione.

Prima di tutto azione, esagerate! Non date il tempo alla mente di giudicare.

Intelligenza, percezione, interpretazione, queste sono le cose di cui c’è bisogno nella vita, lo yoga insegna a vedere correttamente la situazione e prendere le decisioni, che azioni fare.

Parivṛtta trikoṇāsana. Ruotate, ruotate, mostrate l’area dello sterno, le scapole in dentro. Che cosa è la consapevolezza? C’è molto da imparare semplicemente con una torsione del corpo.

Prasārita padottānāsana. Dovete analizzare. Occorre sincronizzare l’azione e l’analisi.

 

6.Vajarāsana

 

Figura 6

VajarāsanaSedete sui talloni con i piedi uniti se le gambe sono stanche (figura 6). Se vi osservate molto vi potete sentire esausti, ma anche trascurare le proprie sensazioni non va bene. Guardatevi con obbiettività.

Setubandha Sarvāngāsana con il mattone, oppure con il bolster. Non c’è un modo solo di fare la posizione. Studiate e decidete il modo giusto per voi ora. I principianti devono stirare le gambe, come in una posizione in piedi, tenere il tappetino e stirare. Ora riportare le gambe vicino e ripetere. In setubandha occorre stirare le gambe, osservare il torace, riuscite a ruotare le cosce in dentro? Potete mettere i piedi uniti se non c’è dolore alla schiena o il ciclo. Ci sono tantissime possibilità con i supporti, scegliere è un esercizio per la mente.

Ora mettere i palmi delle mani guardando verso l’interno, poi verso l’alto, intrecciare le dita, cambiare intreccio. Tutto quello che lavora nel corpo cambia l’attitudine della mente.

Non c’è una sola maniera di fare le cose. Se siete aperti siete studenti, principianti; ma quando dite, lo so già, avete smesso di imparare.

Ora le persone con il bolster ruotano di lato, gli altri tolgono il mattone. Non stirate subito le gambe, la schiena si deve rilassare.

ŚavāsanaPer concludere, abbiamo bisogno di resilienza in questa vita e quello che facciamo ora deciderà come andranno le cose in futuro. Spero che gli ultimi 90 minuti vi abbiano dato un’idea di come lo yoga può aiutare a guidare la vostra sensibilità.

 

 

Referenze immagini

Hanno collaborato alle immagini per l’archivio AIYI: Franca Grassone, Dario Ferrero Merlino, Adriana Calò, Emanuela Zanda.

 


© Associazione Iyengar Yoga Italia (AIYI), settembre 2022

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